PAROLE, PENSIERI, EMOZIONI, SOGNI, PAURE, RICORDI....

PAROLE, PENSIERI, EMOZIONI, SOGNI, PAURE, RICORDI....
Un luogo per incontrarci e raccontare di noi

Un' identità, più identità, tante identità che si mescolano ( Capitolo I)

 

                  Gli studenti del nostro centro EdA riflettono sulla propria identità. 
                Una persona ha solo un'identità? Una sola nazionalità? Una sola cultura?                        Cosa vuol dire "sentirsi italiani"? 
Leggiamo cosa ci dicono  loro. 
    
Mi sento afgano quando ascolto la musica afganana.
Mi sento italiano quando ascolto un rap italiano.
Mi sento afgano quando mangio con le mani seduto per terra.
Mi sento italiano quando mangio la pasta ogni giorno.
Mi sento afgano quando non ho un Paese in cui vivere in pace.
Mi sento italiano quando ho la libertà di vivere in pace.
Mi sento afgano quando parlo con la voce bassa.
Mi sento italiano quando parlo urlando e gesticolando.

                                                                                             Nematullah, Afghanistan

Mi sento Bourkinabé

_ quando mi vesto in maniera tradizionale per andare dal re del nostro Paese ogni ultimo venerdì del mese.
- Quando vado nei luoghi turistici come i picchi di Sindou, vicino alla città di Bobo Dioulasso
- Quando vedo le donne vestite in maniera tradizionale per ballare la Warba-Massé.
- Quando vado al mercato con i miei amici per bere latte naturale con gallette di mais.
- Quando vado a Ouagadougou (capitale del nostro Paese) e vedo la statua del nostro presidente Thomas Sankara che è stato assassinato nel 1987.
- Quando siamo seduti in più di 5 persone con le gambe incrociate per mangiare in un piatto.

Statua di T. Sankara a Ouagadougou
I picchi di Sindou

Mi sento italiano: 
- quando vado a sciare in montagna.
- Quando assaggio i piatti tipici delle diverse regioni italiane: ad esempio la carne salada trentina
- Quando mangio sul tavolo con la forchetta.
- Quando il professore mi parla del regime fascista di Mussolini.
- Quando vado al museo della guerra.
- Quando vivo in pace e vado dove voglio. Quando sono libero e possiedo tutti i diritti politici.
Benoit, Burkina Faso



Mi sento marocchina quando mi vesto con il Kaftan.
Mi sento marocchina quando mangio il cous-cous ogni venerdì.
Mi sento marocchina quando vado a un matrimonio e la sposa indossa sette tipi di abiti diversi.
Mi sento marocchina quando vado a visitare una città antica che si chiama Walili. 
Mi sento marocchina quando vado dai miei nonni e mi insegnano a preparare l’olio di Argan.



Kaftan marocchino

Sito archeologico di Walili
Mi sento italiana quando vado ad un appuntamento puntuale.
Mi sento italiana quando vedo una partita della Juventus, dell’Inter o del Milan.
Mi sento italiana quando vado a trovare le mie amiche italiane. Mi sento italiana quando guardo la trasmissione “ Avanti un altro”
Mi sento italiana quando preparo il tiramisù. 

Sanae Marocco

            


 





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