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2° appuntamento della rubrica POESIA. Alda Merini

 SORRIDI   

                                                                               Alda Merini e Mildred Ratched denunciano gli orrori degli istituti  psichiatrici - Il Superuovo

Sorridi donna
sorridi sempre alla vita
anche se lei non ti sorride.
Sorridi agli amori finiti              
sorridi ai tuoi dolori
sorridi comunque.
Il tuo sorriso sarà
luce per il tuo cammino
faro per naviganti sperduti.
Il tuo sorriso sarà
un bacio di mamma,
un battito d’ali,
un raggio di sole per tutti.



Alda Merini, all'anagrafe Alda Giuseppina Angela Merini è stata una poetessa e scrittrice italiana.  
Tutta la vita di Alda Merini ha avuto come centro Milano, dove nasce il 21 marzo 1931, primo giorno di primavera e vi muore il 1° novembre 2009, nella festa di Ognissanti.
Alda nasce da una famiglia di origini modeste
Alle elementari è la prima della classe e a dieci anni vince il premio Giovani Poetesse Italiane e il primo premio le fu consegnato dalla regina d’Italia, Maria José.
Nel 1943 a dodici anni viene sfollata insieme alla madre Emilia a Vercelli, qui la povertà, la miseria, la paur e deve interrompere gli studi  
Nel 1947 c’è il suo primo internamento psichiatrico.
Nel 1953 Alda Merini sposa Ettore Carniti, un ricco panettiere, un uomo diversissimo da lei e per nulla interessato alla poesia, cosa che creerà numerose incomprensioni e tensioni.
La poesia è infatti la passione di Alda Merini, che trascura tutti gli altri compiti quotidiani, comprese le figlie che nasceranno dal matrimonio: Emanuela, Flavia, Barbara e Simonetta che le verranno tolte. 
Alda Merini nel 1961, a seguito di violente crisi depressive, viene internata nel manicomio fino al 1972 e questa esperienza
Nel 1979, quando riprende a comporre e scrive dei capolavori
l marito da lei tanto amato muore nel 1981 e così Alda Merini sposa Michele Pierri, anch'egli poeta, e si sposta a Taranto. Fa ritorno a Milano nel 1986 e continua a pubblicare libri di poesie.
Riceve dei premi ma vive sempre in povertà finché nel 1995 riceve un vitalizio pubblico.
Dopo la sua morte, nel 2009, le figlie scriveranno una sua biografia per ricordarla e farla conoscere.



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